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  • Gerhard Hohenwarter

Eiskar, l'ultimo ghiacciaio delle Alpi Carniche ed il più a sud dell'Austria. Bilancio di massa 2021

Updated: Nov 15, 2021

A cura del nostro corrispondente dall'Austria, Gerhard Hohenwarter


Il ghiacciaio Eiskar è l’unico ghiacciaio ancora esistente della Carnia, situato pochi metri a nord del confine tra Italia e Austria, ed è quindi il ghiacciaio più meridionale dell'Austria. Il piccolo ghiacciaio si trova a 300-400 m dalla cima della Creta delle Chianevate-Kellerspitzen (2769 m), alla base delle pareti nord a circa 2220 m.


La posizione ombreggiata, la molta neve fresca in inverno e l’elevato apporto di valanghe che scendono sul ghiacciaio dalle pareti circostanti fanno sì che questo corpo glaciale esista ancora oggi nonostante la sua bassa quota. Per le similitudini di quota e l'abbondante innevamento, è paragonabile come tipologia ai piccoli corpi glaciali delle Alpi Giulie.


Il circo dove ha sede il ghiacciaio dell'Eiskar sotto le pareti nord della Creta delle Chianevate-Kellerspitzen. Photo Gerhard Hohenwarter


Il ghiacciaio fu osservato e monitorato per la prima volta nel 1897 dal geografo italiano Olinto Marinelli. Fino al 1992, nell'Eiskar venivano effettuate misurazioni a intervalli irregolari. Dall'inizio degli anni '90, tuttavia, il ghiacciaio più meridionale dell'Austria fa parte del programma di misurazione ufficiale dell'Associazione Alpina Austriaca. Pertanto, da ormai 30 anni vengono effettuate misurazioni annuali sul ghiacciaio Eiskar.



Variazione in lunghezza [m] del ghiacciaio Eiskar 1897 - 2021 alla punto di controllo MO I/ H16


Gli anni '90 nelle Alpi meridionali sono stati caratterizzati ripetutamente da inverni con relativamente poca neve. Questo ha causato il rapido ritiro del ghiacciaio durante questo periodo. Dall'inizio degli anni ‘2000, invece, ci sono stati alcuni inverni con precipitazioni nevose estremamente elevate. In particolare nel periodo tra il 2008 e il 2014, il ghiacciaio è stato addirittura in grado di recuperare massa in diversi anni.


A causa del riscaldamento globale, tuttavia, la stagione di ablazione si sta allungando notevolmente e da allora il ghiacciaio ha in parte iniziato a ritirarsi.


Variazione di lunghezza [m] al ghiacciaio Eiskar, singoli anni (istogramma arancione) e somma cumulata (linea blu)


Tuttavia, dopo inverni eccezionalmente nevosi, il ghiacciaio Eiskar ha ancora un bilancio di massa positivo. Dopo che l'anno di bilancio del ghiacciaio 2019/20 non ha portato cambiamenti significativi in ​​termini di lunghezza e un bilancio di massa leggermente positivo, è seguito un inverno estremamente nevoso. In particolare a dicembre 2020, in sole 24 ore, sono caduti circa 200 mm di precipitazioni sotto forma di neve.


Questa è stata la precipitazione più intensa per il mese di dicembre mai registrata in Austria. In una settimana si sono accumulati oltre 500 mm di precipitazioni. La conseguenza delle abbondanti nevicate non è stata solo un grande accumulo di neve, ma anche frequenti valanghe sul ghiacciaio, anche di ingenti dimensioni. Per l'intero inverno, sulla base delle stazioni meteorologiche circostanti, è possibile stimare una somma delle precipitazioni di 1200 mm.


Il piccolo ghiacciaio dell'Esikar abbondantemente ricoperto di detrito in alcuni settori, con l'imponente morena frontale a metà settembre 2021.


Anche la primavera fredda ha avuto un effetto positivo sul ghiacciaio. Dall'inizio di aprile le temperature sono state quasi sempre al di sotto della media. A maggio ci sono stati un totale di 12 giorni con nevicate all'Eiskar. Di conseguenza, il periodo di accumulo sul ghiacciaio più meridionale dell'Austria non è terminato fino al 27 maggio.


Il passaggio da condizioni invernali a condizioni estive è stato però repentino ed è durato pochi giorni. Con un’anomali positiva di 3°C, giugno 2021 è stato uno dei più caldi mai registrati. La fusione della neve è stata conseguentemente molto marcata nel corso del mese. La forte fusione della neve è proseguita anche nel corso del mese di luglio. Solo dopo la metà di agosto si sono registrate temperature significativamente più fresche.


Tuttavia, la stagione di ablazione sul ghiacciaio dell'Eiskar si è conclusa solo con le prime nevicate di inizio ottobre.


Gerhard Hohenwarter esegue il rilievo stratigrafico l'11 settembre 2021


Alla partenza della stagione di ablazione all'inizio di giugno, in alcuni punti del ghiacciaio c'erano fino a 20 m di neve. Durante tutta l'estate si sono persi dai 6 ai 9 m di neve. Quando il ghiacciaio è stato misurato a metà settembre, il 72% del ghiacciaio era ancora coperto dalla neve dello scorso inverno. L'altezza massima di neve residua misurata è stata di poco superiore ai 10 m. Il restante 28% del ghiacciaio era ricoperto di detriti.


A causa dell'eccellente copertura nevosa, non è stato possibile determinare con precisione il bordo del ghiaccio in nessuna delle otto tacche di misurazione.

A circa 2250 m è stato scavato una trincea nel manto nevoso residuo profonda 2.4 m e misurata la densità della neve pari a 620 kg/m³. Dei quattro livelli di ablazione distribuiti sul ghiacciaio, solo uno era privo di neve. L'abbassamento della superficie del ghiaccio è stato di 0.1 m in un confronto anno su anno.


La valutazione delle misurazioni dello spessore della neve combinata con la misurazione della densità della neve e il valore di ablazione del livello del ghiaccio determina un bilancio di massa di +1650 mm di acqua equivalente per il ghiacciaio dell'Eiskar.

Questo rende il bilancio di massa 2020-21 uno dei più positivi degli ultimi 30 anni. Analogamente, guadagni di massa importanti o addirittura maggiori si sono verificati solo nelle stagioni 2000-01, 2003-04, 2008-09 e 2013-14. Quest’ultima stagione ha registrato il bilancio positivo più elevato del trentennio con 2700 mm w.e.


Hohenwarter nella Randkluft terminale del ghiacciaio dell'Eiskar


Il piccolo ghiacciaio di circo non ha perso alcuna massa o area significativa nella sua sezione occidentale negli ultimi 15 anni. Qui, durante gli eventi nevosi, ingenti valanghe provocano depositi di neve sul ghiacciaio alti diversi metri, che in estate non fondono completamente. Nella parte orientale del ghiacciaio, invece, non si verificano valanghe di rilievo. Per questo motivo negli ultimi anni il ghiacciaio in questa zona ha perso notevole massa ed estensione.


Dal 2008, il ghiacciaio nella parte orientale ha perso circa 7.5 m di spessore. Nella parte occidentale del ghiacciaio, invece, l'attuale estensione di neve e firn corrisponde grosso modo al limite del ghiacciaio nel 2005.

È quindi evidente che inverni eccezionalmente nevosi in connessione con grandi valanghe possono consentire la sopravvivenza di piccoli corpi glaciali come questo a bassa quota. Una cosa molto analoga è al momento osservata anche sui piccoli corpi glaciali delle Alpi Giulie italiane.


Versione in tedesco a questo link



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